Arte&Vino - Il progetto in dettaglio

donderdag 11 juni 2015

 

Il progetto

Appena varcato il portone del convento del Bigorio, la mente viene trasportata in un’epoca remota e si respirano i secoli di storia trascorsi, immaginandosi i personaggi che sono transitati da quel luogo spirituale, fonte di pace e serenità. Percorrendo i corridoi, la nostra attenzione è stata catturata dai numerosi dipinti che adornano le pareti di questa secolare struttura, molti dei quali necessitano un intervento di restauro al - ne di ritrovare l’originale splendore. Nella veste di club di servizio alla comunità, il Rotaract Club Lugano-Ceresio ha pertanto deciso di voler contribuire attivamente alla salvaguardia di questi beni culturali, in quanto preziosi testimoni di storia e valori che meritano di essere sostenuti e tramandati alle generazioni future. Riprendendo il pensiero espresso dal pittore Vasilij Kandinskij:

“L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro”

Tra le varie opere da restaurare è stata scelta la tela “San Giovanni Evangelista”, per la sua bellezza ed importanza artistica. La tela è stata analizzata dal laboratorio di Nicola Restauri Aramengo, atelier attivo a livello internazionale e con un’ esperienza di quasi 70 anni nel settore.

I costi del restauro sono stati stimati intorno ai 10’000.– fr.

La raccolta fondi avverrà attraverso la vendita di bottiglie di Merlot del Ticino riserva della cantina Tamborini, Lamone.

 

L’Opera

San Giovanni Evangelista

«La grande tela ra gura San Giovanni Evangelista, librato in aria a cavallo dell'aquila che lo simboleggia. I caratteri stilistici e l'alta qualità puntano in direzione dell'ambiente di Tanzio da Varallo, il massimo pittore lombardo del Seicento insieme all'asconese Giovanni Serodine. La maggior compostezza luministica e il minor tasso di caravaggismo farebbero però ipotizzare una attribuzione al fratello Melchiorre d'Enrico (1573-1642) intorno al 1616. Solo un auspicabile restauro, potrà chiarire del tutto il livello di qualità, comunque elevato, del dipinto»

Testo Prof. Edoardo Villata

 

Il convento del Bigorio

Fondato nel 1535 fu uno dei primi conventi cappuccini in Svizzera. Per lungo tempo il luogo fu centro di vita eremitica e dopo la ristrutturazione del 1966 venne trasformato in centro di formazione religiosa, spirituale e culturale facendosi conoscere anche al di là dei con- ni regionali. La notte del 6 febbraio 1987 un grave incendio distrusse parzialmente il convento provocando ingenti danni. Dopo la ricostruzione, l’attività è ripresa accogliendo ogni anno circa 1500 ospiti nell’ambito di seminari, corsi e giornate di formazione, sotto la guida attenta di Fra Roberto, direttore della Casa e Fra Michele Ravetta, Cappellano delle strutture carcerarie.

 

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